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Mar Nov 15, 2011 5:26 pm Da Selene°La sposa Cadavere°
De profùndis clamàvi ad te, Dòmine;
Dòmine, exàudi vocem meam.
Fiant àures tuæ intendèntes
in vocem deprecatiònis meæ.
Si iniquitàtes observàveris, Dòmine,
Dòmine, quis sustinèbit?
Quia apud te propitiàtio est,
et propter legem tuam sustìnui te, Dòmine.
Sustìnuit ànima mea in verbo ejus,
speràvit ànima mea in Dòmino.
A custòdia matutìna usque ad noctem,
speret Ìsraël …
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Dòmine, exàudi vocem meam.
Fiant àures tuæ intendèntes
in vocem deprecatiònis meæ.
Si iniquitàtes observàveris, Dòmine,
Dòmine, quis sustinèbit?
Quia apud te propitiàtio est,
et propter legem tuam sustìnui te, Dòmine.
Sustìnuit ànima mea in verbo ejus,
speràvit ànima mea in Dòmino.
A custòdia matutìna usque ad noctem,
speret Ìsraël …
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Razzismo. Anche 'Obama' utilizzato per offendere
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Razzismo. Anche 'Obama' utilizzato per offendere
U.E. - ITALIA
Razzismo. Anche 'Obama' utilizzato per offendere
27 Gennaio 2009
Le offese e discriminazioni di carattere razzista e xenofoba possono essere numerose, ma sorprende che per insultare si arrivi a usare il nome del neo presidente Usa, Barack Obama. E' quanto registrato nel rapporto sui 'Razzismi quotidiani' redatto dalle associazioni Naga e Cospe e presentato ieri a Milano. Un'indagine da cui esce un quadro 'allarmante' della situazione italiana (dal monitoraggio dei media 1,3 casi al giorno) con 'una crescita degli episodi di discriminazione e razzismo - ha spiegato Pietro Massarotto, presidente del Naga - rispetto agli ultimi anni'.
'Fratello di Obama' o 'Non crederai di poter entrare perche' ha vinto Obama', sono alcuni casi di discriminazione registrata dal rapporto.
La ricerca e' stata suddivisa in due parti: da un lato, con interviste e questionari ai circa 500 immigrati (in maggioranza irregolari) che hanno frequentato i servizi del Naga; dall'altro, con un monitoraggio da parte del Cospe delle notizie uscite su testate nazionali e locali della carta stampata e su siti web tra il 24 ottobre e il 28 novembre 2008. Dalle interviste esce un quadro di quotidianita' degli atti di razzismo e discriminazione.
Al 40% e' successo di essere trattato male al lavoro, al 37% di essere guardato male in strada, al 34% di essere offeso sui mezzi pubblici e al 18% di essere trattato male dalla polizia.
Il rapporto ambivalente con le forze dell'ordine, rispettate ma temute, determina una sfiducia che porta solo il 3% degli intervistati a rivolgersi alle istituzioni in caso di difficolta, mentre si fa affidamento su reti di mutuo soccorso: famiglia, amici e comunita' (74%). Il monitoraggio sui media del Cospe ha rilevato poi 48 atti, violenze o comportamenti razzisti e discriminatori in 35 giorni.
Una media di 1,3 al giorno. Gli autori per il 23% sono rappresentanti delle istituzioni (11 casi), tra cui sono state registrate le circolari comunali che ad esempio negano la residenza o la concessione del bonus bebe', due casi da parte delle forze di polizia e l'appellativo 'abbronzato' usato dal premier Berlusconi riferendosi al presidente Usa.
A preoccupare gli immigrati intervistati e' in particolare la possibilita' di ammalarsi (76%), in quanto legata al rischio di perdere il lavoro (69%). Poi, le paure riguardano l'essere fermati dalle forze dell'ordine (52%) per il timore dell'espulsione (52%). Ma gli immigrati hanno anche paura di essere aggrediti (quasi il 47%). A dare invece sicurezza e' il permesso di soggiorno che con il 63% surclassa un lavoro stabile (14%), la salute (9%) e avere vicino la famiglia (8%). 'I risultati confermano l'idea che sia in atto un processo di criminalizzazione del fenomeno migratorio - ha aggiunto Massarotto - e che la situazione sia peggiorata, con una 'normalizzazione' degli atti di discriminazione e razzismo'.
Gli autori, invece, dei 48 atti razzisti rintracciati su giornali e sul web (30 contro la persona con 17 episodi violenti, 10 casi di scritte razziste o xenofobe, 6 minacce verbali o comportamenti offensivi di cui 3 sui campi di calcio e 2 azioni contro le comunita' rom e sinti) agiscono in prevalenza in gruppo (46%). Le vittime sono per il 32% giovani e per il 10% minorenni. Sono immigrati (il 71%, in particolare africani e rumeni), rom (13%) ed ebrei (6%). I casi si concentrano nel Lazio (11) e in Lombardia (6). 'Questo e' un monitoraggio parziale perche' solo alcuni casi finiscono sulla stampa - ha detto Udo Enwereuzor, responsabile Cospe -. Colpiscono l'alta percentuale di atti di violenza o discriminazione da parte delle istituzioni, come le forze dell'ordine, o da persone in posizione di autorita', come i controllori dei mezzi pubblici.
Poi, preoccupa l'aumento dei casi di intolleranza da parte di minori in ambito scolastico'.
Fonte: ADUC.
...
Gente, io mi vergogno sempre di più.
Razzismo. Anche 'Obama' utilizzato per offendere
27 Gennaio 2009
Le offese e discriminazioni di carattere razzista e xenofoba possono essere numerose, ma sorprende che per insultare si arrivi a usare il nome del neo presidente Usa, Barack Obama. E' quanto registrato nel rapporto sui 'Razzismi quotidiani' redatto dalle associazioni Naga e Cospe e presentato ieri a Milano. Un'indagine da cui esce un quadro 'allarmante' della situazione italiana (dal monitoraggio dei media 1,3 casi al giorno) con 'una crescita degli episodi di discriminazione e razzismo - ha spiegato Pietro Massarotto, presidente del Naga - rispetto agli ultimi anni'.
'Fratello di Obama' o 'Non crederai di poter entrare perche' ha vinto Obama', sono alcuni casi di discriminazione registrata dal rapporto.
La ricerca e' stata suddivisa in due parti: da un lato, con interviste e questionari ai circa 500 immigrati (in maggioranza irregolari) che hanno frequentato i servizi del Naga; dall'altro, con un monitoraggio da parte del Cospe delle notizie uscite su testate nazionali e locali della carta stampata e su siti web tra il 24 ottobre e il 28 novembre 2008. Dalle interviste esce un quadro di quotidianita' degli atti di razzismo e discriminazione.
Al 40% e' successo di essere trattato male al lavoro, al 37% di essere guardato male in strada, al 34% di essere offeso sui mezzi pubblici e al 18% di essere trattato male dalla polizia.
Il rapporto ambivalente con le forze dell'ordine, rispettate ma temute, determina una sfiducia che porta solo il 3% degli intervistati a rivolgersi alle istituzioni in caso di difficolta, mentre si fa affidamento su reti di mutuo soccorso: famiglia, amici e comunita' (74%). Il monitoraggio sui media del Cospe ha rilevato poi 48 atti, violenze o comportamenti razzisti e discriminatori in 35 giorni.
Una media di 1,3 al giorno. Gli autori per il 23% sono rappresentanti delle istituzioni (11 casi), tra cui sono state registrate le circolari comunali che ad esempio negano la residenza o la concessione del bonus bebe', due casi da parte delle forze di polizia e l'appellativo 'abbronzato' usato dal premier Berlusconi riferendosi al presidente Usa.
A preoccupare gli immigrati intervistati e' in particolare la possibilita' di ammalarsi (76%), in quanto legata al rischio di perdere il lavoro (69%). Poi, le paure riguardano l'essere fermati dalle forze dell'ordine (52%) per il timore dell'espulsione (52%). Ma gli immigrati hanno anche paura di essere aggrediti (quasi il 47%). A dare invece sicurezza e' il permesso di soggiorno che con il 63% surclassa un lavoro stabile (14%), la salute (9%) e avere vicino la famiglia (8%). 'I risultati confermano l'idea che sia in atto un processo di criminalizzazione del fenomeno migratorio - ha aggiunto Massarotto - e che la situazione sia peggiorata, con una 'normalizzazione' degli atti di discriminazione e razzismo'.
Gli autori, invece, dei 48 atti razzisti rintracciati su giornali e sul web (30 contro la persona con 17 episodi violenti, 10 casi di scritte razziste o xenofobe, 6 minacce verbali o comportamenti offensivi di cui 3 sui campi di calcio e 2 azioni contro le comunita' rom e sinti) agiscono in prevalenza in gruppo (46%). Le vittime sono per il 32% giovani e per il 10% minorenni. Sono immigrati (il 71%, in particolare africani e rumeni), rom (13%) ed ebrei (6%). I casi si concentrano nel Lazio (11) e in Lombardia (6). 'Questo e' un monitoraggio parziale perche' solo alcuni casi finiscono sulla stampa - ha detto Udo Enwereuzor, responsabile Cospe -. Colpiscono l'alta percentuale di atti di violenza o discriminazione da parte delle istituzioni, come le forze dell'ordine, o da persone in posizione di autorita', come i controllori dei mezzi pubblici.
Poi, preoccupa l'aumento dei casi di intolleranza da parte di minori in ambito scolastico'.
Fonte: ADUC.
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